A Treviso si trova la collezione Salce, la più grande di provenienza privata al mondo di manifesti pubblicitari, ha trovato casa dopo essere stata donata allo Stato dal suo creatore, il trevigiano Ferdinando Salce. E’ il primo museo statale in Italia dedicato alla pubblicità e il secondo più grande al mondo dì manifesti pubblicitari dopo il Musèe de la Publicitè di Parigi.

Quasi 25.000 pezzi raccolti dal 1895 al 1962, il più antico é del 1844 e pubblicizza la Fenice di Venezia, che ci raccontano quasi 100 anni di storia del costume, dalla Belle Epoquè alle guerre mondiali sino agli arbori del boom economico degli anni Sessanta. A questi si aggiungono, in corso di catalogazione, quasi altrettanti manifesti recentemente donati da un privato che continueranno la cronologia dal ’62 a oggi.

Ogni collezione, così come ogni ossessione, nasce da un forte amore improvviso: per Ferdinando, a soli 17 anni, scatta camminando per Treviso quando vede il manifesto che pubblicizza il brevetto Auer della Società Anonima Incandescenza a Gas creato da Giovanni Maria Mataloni, un soggetto ardito per l’epoca che ci ricorda come la “cultura” nasca sempre da un’avanguardia. Rapito dalla bellezza audace della ragazza del manifesto, riesce a portarselo a casa e diventa così la sua “Numero Uno”.

Da allora, è il 1895, Nando non si ferma più e inizia a contattare aziende, altri collezionisti, musei per comprare, spesso barattare, migliaia di manifesti che conserva all’ultimo piano della sua casa in Borgo Mazzini a Treviso.

Ferdinando dona la sua raccolta allo Stato, “ perché serva in scuole e accademie a studio e conoscenza di studenti, praticanti e amatori delle arti grafiche”, e proprio da questo punto che ci siamo collegati, infatti la grafica può essere inserita nello stile degli accessori, come ogni dettaglio e ogni abbinamento colore debba essere scelto con grande amore e passione.

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